martedì 7 luglio 2015

la descrizione di un attimo


Al tramonto il mare è un velluto di cristallo.
Un velo increspato su abissi lontani e sconosciuti. E' un libro che sotto una coltre impenetrabile cela misteri e paure, gioie e speranze degradando da un'effimera chiarezza in una profondità dall'oscurità accecante.

Un alito di vento sospinge senza troppe pretese piccole onde svogliate che si rotolano sulla battigia in un mormorio di sassolini cadenzato e lieve. Una nenia di incomprensibili segreti e lamenti.
È un sospiro. La voce sommessa di una confidenza protetta dal pudore e dal candore dell'acqua, sussurrata in una lingua più antica del mondo stesso.

Le dita giocano distratte con i sassi della spiaggia, provando ad immaginarne forme e dimensioni. Sono ancora tiepidi, memori del calore del giorno che muore mentre urtano gli uni sugli altri confondendosi col suono ipnotico delle onde.
L'ultimo raggio di luce li fa brillare come gemme preziose in un arcobaleno umido e fugace.

Il sole è un ricordo recente mentre il mare si ricopre di oro e fiamme. Una voragine che sprofonda in un mondo alieno ed estraneo. Scuro.
Due gabbiani leggeri ed eleganti attraversano il cielo che brucia come un tizzone ardente, mentre l'orizzonte è una pennellata sfumata e indefinita. Sono un lampo veloce che frantuma una statica attesa sospesa ed incerta. Poi più nulla e il mondo ricade in quel fermo immagine, tra i sussurri del vento e delle onde.

Lancio un sasso in acqua per il gusto infantile di ascoltare il tonfo sordo nella quiete di questo momento bloccato nel tempo. Osservo pigro i cerchi sul pelo dell'acqua mentre scappano terrorizzati in tutte le direzioni fino a scomparire, inghiottiti in un liquido oblio. Per sempre.

La brezza leggera mi porta il profumo della salsedine, di posti lontani e di speranze perdute. Mi cinge e mi avvolge. Mi accarezza.
L'aria si fa appena più scura mentre cielo e mare si fondono in un abbraccio indissolubile e traditore, uniti, per lo spazio di un respiro, da una lieve foschia lontana che incolla le illusioni ai sogni.
La mente è sgombra e serena, ammirata da una magnificenza che si ripete instancabile da milioni di anni.
Qualunque pensiero sembra insignificante ed inadeguato. Rimango a guardare in punta di piedi nel timore che il mare si accorga di me. Da un buco della serratura grande come l'orizzonte.

Timida e riservata, la prima stella appare nel cielo in un vestito di un bianco brillante. Falsa e curiosa mi osserva dall'alto, alle spalle. Non parla. Mi guarda con tenerezza in un sorriso materno senza chiamarmi.
E siamo soli, racchiusi in un istante senza fine.

Sergio

Foto by Sergio Consoli

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